12/2/17

Banca CariGe, o Cari(a)Ge ?
Un aumento di capitale disastroso, spacciato per un successo.
In questi giorni è stato portato a termine l’aumento di capitale di CariGe per un totale di circa 560 milioni di euro. Il ‘successo’ dell’operazione di ricapitalizzazione è stato celebrato su alcuni giornali mentre in altri casi è stato calato un velo, forse pietoso o forse connivente, sull’ evento. Non ho ancora visto un’analisi critica dell’operazione e quindi eccomi qui.
Pensate un attimo al cassettista di Genova. Il grafico sotto riporta l’andamento del titolo dal 2003 ad oggi.

Fonte Fineco
Si tratta di un grafico che non necessita commenti, gli ultimi 10 anni sono stati un disastro per gli investitori che hanno creduto il Carige. Come sappiamo per’ un titolo che perde il 90% non è altro che un titolo che perde l’ 80% e poi perde un ulteriore 50%. E quindi passiamo al colpo finale assestato all’ investitore in questi giorni, ultimo ma per nulla meno pesante.
Ipotizziamo che, pur deluso dalla banca e pur adirato con i suoi vertici, il nostro investitore fosse arrivato al 21 Novembre con un investimento in Carige di 141,000 euro, cioè possedesse 1 milione di azioni al prezzo di chiusura di quel giorno pari a 0,141 euro.
Il giorno successivo, come anticipato dalla stampa, viene lanciato un aumento di capitale pari a circa 560 milioni. L’ amministratore Delegato della banca, dichiara alla stampa di essere ottimista e sorride. Il consorzio di garanzia viene formato e guidato da grandi banche internazionali Deutsche Bank, CreditSuisse e Barclays, nonché la nostrana Equita (con un ruolo diverso e piu’ defilato), Mediobanca si sfila. I costi dell’operazione sono alti, pari (secondo al Corriere della Sera del 2 Dicembre) a 51,7 milioni (quasi il 10% dell’importo raccolto).
Facciamo un po’ di conti:
Ipotizziamo di essere in data 21 Novembre, inizio dell’aumento di capitale, e di possedere 1 milione di titoli Carige. Il valore dl mio investimento è quindi pari a 141,000 euro ai prezzi attuali. Cerchiamo di capire cosa ne è rimasto oggi Sabato 2 Dicembre:
In data 21 Novembre
L’aumento prevede l’emissione di 60 nuove azioni ogni azione posseduta; ogni nuova azione verrà pagata 0,01 euro. Abbiamo quindi l’ ‘opportunità’ di investire 60*0,01 cioè 0,6 euro per ogni azione che possediamo. Nel nostro caso dovremmo investire 600,000 euro per ottenere 60 milioni di nuovi titoli. Se lo facessimo, alla fine dell’operazione avremmo 61 milioni di titoli: le nostre vecchie azioni (1 milione) più 60 milioni di nuove azione appena ricevute. A prezzi inalterati, il nostro investimento dovrebbe valere 741,000 euro, null’ altro di quanto avevo prima dell’aumento di capitale più quanto investo per avere le nuove azioni. Il mio prezzo medio post aumento di capitale dovrebbe essere quindi 0,0121 euro: 741,000 euro diviso 61 milioni di azioni. Tecnicamente questo si chiama TERP (o Theoretical Ex Right Price), in altri termini il prezzo che dovrebbe avere il titolo se l’operazione di aumento di capitale non creasse o distruggesse valore. Visto che il prezzo del titolo ora è di 0,141 euro, se ne deduce che la differenza tra il TERP e il prezzo prima dell’aumento di capitale sia pari al valore del diritto di partecipare all’ aumento di capitale. In questo caso 0,141 meno 0,0121 cioè 0,1289 euro.
Sono conti un po’ noiosi, ma spiegano che rispetto ai miei 141,00 euro investiti in azioni Carige il 21 Novembre; a partire dal 22 Novembre ricevo due titoli: la vecchia azione e un diritto. Il loro valore è molto squilibrato, dei 141,000 euro iniziali 12,100 euro ora sono le mie vecchie azioni e 128,900 euro si sono tramutati in investimento in diritti. Pensiamoci: il mio investimento si è spaccato in due, una parte che conosco ed è l’azione; e una parte che si chiama diritto, ed è il ‘diritto’ di poter investire altri 600,000 euro per avere 60 milioni di nuovi titoli. Inoltre questo diritto ha una vita molto breve (tra il 22 Novembre e il 1 Dicembre). Mettendosi nei panni di un investitore sembra una situazione molto critica: l’investimento in azioni è di colpo piccolissimo (meno del 9%) mentre tutto il valore del mio investimento (il 91%) è ora nel diritto. Ma per esercitare il diritto devo investire ancora tantissimo (600,000 euro) e in una banca che è andata molto male.
Date le premesse, cosa si poteva prevedere il 21 Novembre? In aula gli studenti del secondo anno di Economia erano tutti concordi nel prevedere un crollo del prezzo dei diritti e quasi tutti del titolo, perché tanti azionisti non avrebbero creduto alle parole rassicuranti del management e non avrebbero voluto, o potuto, investire ulteriori 600,000 euro per ogni 141,000 euro già posseduto.
La Consob, evidentemente conscia dei rischi di grandi variazioni dei prezzi nel caso specifico, introduce il 22 Novembre una forma tecnica per facilitare la negoziazione dei diritti (il modello rolling). Si tratta di un modello che consente di esercitare, se si desidera, immediatamente i diritti senza dover aspettare la fine del periodo di aumento di capitale. In questo modo si generano piu’ azioni nel corso del periodo e si da liquidità all’ azione.
Il mercato tra il 22 Novembre e il 1 Dicembre
Ecco cosa è accaduto al prezzo dell’ azione
Fonte Fineco
Ed in effetti il prezzo del titolo Carige crolla da 0,0121 a 0,01. Perde così il 17,35% il pochi giorni. Ovviamente un pessimo risultato. Ma ottimo rispetto a quello che accade al diritto che passa da 0,1289 a 0. Infatti quanto puo’ valere il diritto di acquistare Carige a 0,01 se il titolo Carige si puo’ già acquistare a 0,01 sul mercato? Il diritto vale zero e quindi tratta a zero. Di conseguenza la performance dei diritti è pari a – 100%. Molto deludente. Ma vediamo cosa è accaduto al mio investimento.
Avevoi, il 21 Novembre, un controvalore di 141,000 euro investite in Carige. Alla chiusura dell’aumento di capitale Venerdì 1 Dicembre il valore del mio investimento è 10,000 euro. Il diritto non vale nulla e ho i miei 1 milione di diritti valgono zero.
Oggi 2 Dicembre
L’ operazione di aumento di capitale ha causato una perdita del 93% in pochi giorni agli investitori che fino all’ ultimo hanno continuato a mantenere l’investimento in Carige.
Ma cosa altro è successo? Si capirà meglio fra qualche tempo, probabilmente la banca è passata di mano riconoscendo prezzo pari a zero agli investitori. Si comincia a leggere che in realtà il consorzio di garanzia delle banche avrebbe passato il rischio di inoptato a investitori non bancari che ora avrebbero il controllo di Carige. Ma di questo leggeremo nelle prossime settimane, per ora meditiamo su un’operazione che ha portato alla distruzione del 93% dell’investimento in qualche giorno ma che non ha causato le urla e strepiti che meriterebbe.
Di 141,000 euro investiti il 21 Novembre ne rimangono 10,000 il 2 Dicembre, ma Fiorentino continua a sorridere.


--> carige dec1st

2/11/16

A massive wealth transfer is the reason for this market crisis?

A massive wealth transfer is the reason for this market crisis? I think so. 


First of all few data and very rough calculations.
The annual Opec oil export  is equal to around 24 million barrel a day or 9 billion barrels a year.
The proceeds from this export have decreased say by 60 USD barrel since the oil price moved from say 100 to say 40 (but we know it is moving to less then 30). That means that the Opec countries are exporting the same quantity of oilbut are receiving around USD 540 billion a year lessThat is avery large amount.
To put it in contextOpec countries GDP was around 3.4 trillion in2014up from 1 trillion in 2004 when oil price was around 40 USD/b.To provide another point of reference the size of Abu DhabiInvestment Authorities and SAMA Foreign Holdings combined are estimated at around 1.6 trillion (these are the Sovereign funds of EmiratesSaudi Arabia and Qatar). If you take away around 540USD billion of exportit means at least 20of GDP disappearsIn few years the above mentioned Sovereign Funds will be very small.Note that I am not counting the effect of lower prices of natural gas.
Now consider what is really happening.
Since 2004 there has been an incredible transfer of wealth with oil moving from around 40 USD/barrel to over 100 USD/barrelTheOpec countries (and Russiasimply cashed in billionswithout any affordinvestment or even smart investing abilityThe importers(largely Europe and Chinahad to pay the oil 'taxand see their wealth decreaseThe USA is in a different situation being nowadays becoming almost self sufficient.
The Opec countries took the money and wasted away good part of it(see Venezuela), bought luxury goods and properties (see real estate prices in London), bought political support locally (see SaudiArabia), sometimes sponsored terrorist activitybut definitely almost never really invested in productive assets or sound industries or useful infrastructure in their own economiesThey also saved part of the wealth by investing abroad becoming the proud owners of trophy real estate assets in LondonParisMilan and invested heavily in financial assets.
Now the process is reversingand a massive wealth transfer is happening againnow leaving Opec poorer and Europe and China richerI don't need to discuss the role of the shale oil revolution or analyze the effect of the lift of Iran sanctions on oil pricesbut we could assume low oil prices are here to stay.
The next logical step is ... the collapse of stock markets and possibly of the price of luxury real estate assets.
The adjustment is causing a traumaOpec countries need to sell the assets they bought when they were the lucky winner of the oil price bubble lotteryI think the current dramatic fall of the stock markets is caused by the large selling pressure coming from Opec (andRussianinvestors in need of financial resources to balance their desperate situationOpec countries should prepare themselves to dramatic fall in GDP taking them back where they were few years ago (say a GDP of 1.5 trillion from the current 3.4), this is not easy or painless or even feasible without very significant social unrests.
The same is true for Russia.
In the long run Europe and China are better offbut it takes time for the benefit of lower oil prices to have an impact on financial marketsIn terms of disposable income and companiesearnings we should see the positive effect in the coming monthsa huge amount of wealth is moving from few Opec institutions and individuals to millions of European and Chinese (and IndianconsumersWealth is moving from few holders to millionsand the few have to sell large quantities of financial assets immediately depressing asset valueat the same time European consumers are enjoying the benefit of lower energy prices but this does not immediately boost new demand for financial assetsIn addition the stock markets decline is scaring the consumers and possibly causing a financial distress in the banking sector.
The wealth effect on EuropeanChinese and Indian consumers will slowly filter through the system and the stock markets will recover.But in the meantime tighten your seat belts!

4/2/15


I was looking at few old documents and I came across to this 1992 paper prepared for the Italian Treasury Ministry at the time of the very first privatisations: Pansa, Torriani, Bruno and myself. A piece worth re-reading!!!

http://www.massimoarmanini.net/sample-page/blog/

10/19/13

Silvio Scaglia dichiarato innocente dal tribunale di Roma. Silvio Scaglia aquitted from all charges.

Silvio Scaglia is innocent, but he spent three months in jail, at Rebibbia Rome, believe me not a white collar detention centre! And then 9 months at house arrest in his home on the mountains. Now, after all that the court in Rome found him innocent.
He is innocent. He has been proven innocent. We knew he was innocent. So why a one year detention while deciding what we all knew already?

When he was at house detention, I was one of the two person who could go and visit him twice a week for three hours. So I think I know a bit of how he felt and how unjustly he was treated.

Today is a day of joy since justice at the very end has won, BUT.....

5/19/13

A book on Art

Just read a super book on the Art Business by Sarah Thorton. A great insight in what some people consider an investment.

Seven Days in the Art World.

Massimo Armanini: Going back to the Deutsche Mark? No way.....

Massimo Armanini: Going back to the lira?

Still pretty much a subject of debate, a very interesting article yesterday was suggesting that Japan, UK, US, and Germany are engaging in competitive devaluation. Yes even Germany de facto has a devalued 'DM' within the Euro. In other terms if Germany was not in the Eurozone its currency would appreciate say 30% at least?  The real loosers are of course France, Italy, Spain, Greece, Portugal, Ireland....
A very strange way of committing suicide!!!!!

8/4/12

How Monti could win the game

The great Monti move? A quick comment on recent developments.

It seems clear that Monti is taking the leadership in designing the rescue of the Euro and to some extend of Europe. In the last few days he visited all the relevant european capital cities and most probably is closing the gap to reach an agreement.

 Monti has played the card we mentioned few weeks ago. An anti europe consensus is growing in Italy. If Europe continues to be subject to the German egotistic attitude, the Italian government resulting from next election could end up with a strong anti europan bias. The same in Spain.

The governor of ECB mr Draghi was the first to understand the situation, and the risk it brings to the future of Europe. I think this is now widely understood.

So what is the deal? Monti is offering the guarantee that any future Italian government will continue the rigour policies and will not be tempted to go back to relaxation after being saved.

How? Both Spain (first) and Italy ( say mid August) will ask for the shield against the spread to be used and as a consequence enter into binding agreements with EU Commision and ECB. These agreements will be binding also any new goverment. This will reassure the German goverment and possibly public opinion.

Well done Mario and Mario... checkmate!!!